L’ebraico (che si legge da destra a sinistra) è la lingua della Bibbia. Dopo la Diaspora degli Ebrei e la loro dispersione per quasi due millenni, l’ebraico postbiblico rimase relegato nelle sinagoghe, oppure usato come lingua letteraria nelle opere rabbiniche.
Caso praticamente unico nella storia umana, l’ebraico è tornato ad essere lingua viva e in continua trasformazione, ed è oggi la lingua ufficiale dello Stato d’Israele.
L’alfabeto ebraico consta di 22 lettere, tutte consonanti. I suoni vocalici sono indicati da puntini o linee (nekudot) tracciati sopra o sotto la consonante. L’ebraico attribuisce alle lettere anche un valore numerico. Il fatto di poter convertire le lettere in numeri e viceversa ha portato, nella mistica ebraica, all’importante metodo interpretativo chiamato “ghematria”, dove si cercano relazioni tra parole e nomi della Bibbia, correlandone i valori numerici e viceversa. Si tratta di un campo d’indagine affascinante, che presenta molti addentellati con le più complesse teorie cabalistiche.
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