mercoledì 27 febbraio 2013

Amicizia Ebraico-Cristiana

“figure di donne per oggi” 

L’AMICIZIA EBRAICO-CRISTIANA di ROMA

Invita all’incontro di

Lunedì 18 Marzo 2013 ore 18.00

su:  “figure di donne per oggi”


Gabriella Maestri:

“Fede e dignità femminile: la testimonianza di Vibia Perpetua”       

Anna Coen:

“Le donne del Re…e altre: il coraggio di disubbidire”

L'incontro avrà luogo presso la Sala della Chiesa Metodista di via Firenze 38 (Piazza Esedra-Metro Repubblica).

Contatti:
Marina Zola-Cell. 349 1404013
Maria Letizia Giordano-Cell. 334 2583357
info@aecroma.it

www.aecroma.it


sabato 23 febbraio 2013

I FARISEI di Leo Baeck

Un capitolo di storia ebraica

La risposta alla domanda di quali siano le condizioni che danno all’ebraismo il diritto di esistere indipendentemente dal cristianesimo si trova nell’evidenza stessa dei suoi valori e dei suoi contenuti eterni trasmessi dalla tradizione. 

Il fariseismo e il rabbinismo si presentarono per Baeck come una forza rinnovatrice dell’etica dei profeti. Sarebbe, quindi, del tutto riduttivo attendersi da queste pagine una replica diretta alle accuse di ipocrisia che tanto hanno pesato sia sulla sorte linguistica del termine «farisei» sia su quella effettiva del popolo ebraico. 

La confutazione di un simile atteggiamento sta tutta nel fatto che l’ebraismo si presenta come una religione che prolunga fino al tempo presente la morale universale dei profeti. Ciò è avvenuto solo grazie al rinnovamento della tradizione compiuto dai Farisei. La loro etica vale, dunque, anche nell’ambito della cultura moderna; essa è infatti ancora in grado di rispondere agli interrogativi sollevati dall’età contemporanea.
 

 (dalla Prefazione di Piero Stefani)




Leo Baeck (1873-1956) è tra i maggiori esponenti dell'ebraismo del Novecento. Conseguito il titolo di rabbino a Berlino, fu rabbino nella stessa Berlino dal 1912 fino al giorno della sua deportazione (1943) nel campo di concentramento di Theresienstadt. Sopravvissuto alla Shoah, si trasferì a Londra dove divenne presidente dell'ebraismo progressista. Insegnò Storia della religione al Hebrew Union College di Cincinnati e fu anche presidente del Leo Baeck Institute per lo studio della storia degli ebrei di lingua tedesca.





Editrice: La Giuntina
Traduzione di Paola Buscaglione Candela
Collana S. Vogelmann N. 176

pp. 70 - € 10,00

giovedì 14 febbraio 2013

Roma - Conferenza SHOAH


Nell'ambito delle Conferenze su:
“La Shoah tra memoria e storia: le rappresentazioni della Shoah in Italia e in Europa”


Conferenza a due voci dal titolo:

La Teologia Cristiana
dopo la Shoah

Prof. Daniele Menozzi
Scuola Normale Superiore, Pisa

P. Philipp G. Renczes, SJ
Pontificia Università Gregoriana

Modererà l’incontro la Prof.ssa Daniela Piattelli,
Professore Invitato presso il Centro Cardinal Bea.

Mercoledì, 20 febbraio, 2013 - ore 18:00

Pontificia Università Gregoriana - Aula C008
Piazza della Pilotta, 4 - Roma


Centro Cardinal Bea per gli Studi Giudaici
Pontificia Università Gregoriana
Tel. + 39. 06. 6701.5522
www.unigre.it/judaicstudies

mercoledì 13 febbraio 2013

Mercoledì delle Ceneri

La supplica individuale: il Miserere 

di Paolo Ricca 

 

Un elemento costitutivo del messaggio del Salmo 51 è la domanda di perdono. «Nella tua grande bontà, cancella il mio peccato» (v. 1). «Purificami dal mio peccato» (v. 2). «Purificami con l’issòpo e sarò puro» [l’issòpo è una pianta aromatica della famiglia della menta, usato nella notte dell’Esodo per aspergere con il sangue dell’agnello gli stipiti delle porte e l’architrave delle case degli ebrei]; «lavami, e sarò più bianco della neve» (v. 7). «Distogli lo sguardo dai miei peccati, e cancella tutte le mie colpe» (v. 9). Tanti modi diversi per dire la stessa cosa: perdonami. E qui siamo nel cuore del Salmo, che batte all’unisono con quello che possiamo chiamare il cuore di Dio. E qual è questo cuore del Salmo che batte all’unisono con il cuore di Dio? E’ il perdono dei peccati. Non c’è mistero più grande in cielo e sulla terra del perdono dei peccati. Il più grande mistero non sono gli enigmi dell’universo, gli spazi in­finiti, le tante cose inspiegabili che ci circondano, a cominciare dal miracolo della vita, il mistero più grande è il perdono — miracolo puro, miracolo assoluto. Perché? Perché Dio perdona contraddi­cendo la legge che egli stesso ha dato e che non viene per questo abrogata. Ma invece di applicare la legge, Dio applica la grazia. Invece di giustiziare, giustifica. Invece di condannare, perdona. Invece di punire il peccato, lo cancella. Il Dio della grazia prevale sul Dio della legge. E così viene fuori questa cosa incomprensibile: Dio ama l’uomo più di quanto ami la sua legge, potremmo quasi dire che Dio ama l’uomo più di quanto ami se stesso.

Il Salmista sembra conoscere queste «profondità di Dio» come le chiama l’apostolo Paolo (I Corinzi 2,19), e, nella sua disperazione, dimostra un’audacia incredibile: malgrado la legge di Dio che indiscutibilmente lo condanna, egli crede che Dio possa e voglia lavare tutto lo sporco della sua anima, cancellare tutto il male che ha fatto, purificare la sua coscienza e la sua vita regalandogli l’innocenza perduta o mai posseduta: «lavami, e sarò più bianco della neve». E Dio effettivamente cancella il peccato! E questa l’esperienza-base degli uomini e delle donne della Bibbia, che il profeta Michea ha descritto con queste parole degne di essere ricordate e tramandate: «Dio si compiace d’usar misericordia. Egli tornerà ad avere pietà di noi, si metterà sotto i piedi le nostre iniquità, e getterà nel fondo del mare tutti i nostri peccati» (Michea 7,18-19). In realtà, li getterà su suo figlio Gesù e, tramite lui, su se stesso! Il perdono è dunque il cuore di Dio. Non c’è nessuna esperienza più vera e profonda di Dio che l’esperienza del perdono. Credere in Dio significa credere nel perdono. Se uno mi chiede. «Perché credi in Dio?», rispondo: «Perché credo nel perdono». E se mi chiede ancora: «Perché credi nel perdono?», risponderò: «Perché credo in Dio». Certo Dio, come l’uomo, non è solo cuore. Ma è il cuore che fa vivere tutto il resto.

 

Paolo Ricca, Davanti a Dio, Claudiana, Torino 2008, 33-34 

 

 MONASTERO DI CAMALDOLI - Tempo di Quaresima 2013
 

E’ possibile vivere il tempo di Quaresima condividendo i momenti liturgici e di meditazione della Comunità monastica di Camaldoli.

Per gruppi che desiderassero trascorrere alcuni giorni in foresteria nel tempo di Quaresima (non solo nei fine settimana), per ritiri o esercizi spirituali contattare la segreteria della Foresteria per concordare periodo e modalità del soggiorno.
 

Prenotazioni e informazioni : FORESTERIA del MONASTERO - 52014 CAMALDOLI (AR)
tel. 0575 556013; e-mail: foresteria@camaldoli.it ; www.camaldoli.it

martedì 5 febbraio 2013

L'ebraismo e l'umanità

Dall'ebraismo l'umanità ha ricevuto:

 Una verità così universale: Dio è uno.

Un pensiero così consolante: Egli è con noi nella miseria.

Una responsabilità così soverchiante: il suo Nome non sarà profanato.

Una mappa del tempo: dalla creazione alla redenzione.

Pietre miliari lungo la strada: il Settimo giorno.

Un'offerta: la contrizione del cuore.

Un'utopia: se tutti gli uomini fossero profeti.

L'intuizione: l'uomo vive per la sua fedeltà; la sua casa è nel tempo e la sua sostanza è negli atti.

Un modello così audace: siate santi.

Un comandamento così temerario: ama il prossimo tuo come te stesso.

Un fatto così sublime: il pathos umano e divino possono accordarsi.

E un dono così immeritato: la capacità di pentirsi. 

 A.J.Heshel: "Dio alla ricerca dell'uomo"

domenica 3 febbraio 2013

AEC - Roma


L’AMICIZIA EBRAICO- CRISTIANA di ROMA

INVITA alla presentazione del libro:


 
GEZA VERMES
CHRISTIAN BEGINNINGS

Da Nazareth a Nicea (A.D. 30/325) 

 

 Lunedì 11 Febbraio, alle ore 18.00 

presso la Sala Metodista di Via Firenze, 38 
(Piazza Esedra-Metro Repubblica).

 

Parteciperanno:

Maria Brutti, teologa, cattolica

Eric Noffke, pastore e teologo valdese





 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Info:

Marina Zola, cell. 349.1404013
Maria Letizia Giordano, cell. 334.2583357
Adelina Bartolomei, cell. 329.4126156