Parigi - La Grande Sinagoga |
Per la
prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale la Grande Sinagoga di
Parigi è rimasta chiusa per Shabbat.
Con la strage a Charlie Hebdo è stato attaccato uno dei valori
fondamentali dell’Europa: la libertà di espressione, o la libertà tout court, e uno dei valori
fondamentali della Francia: la laicità.
Con la
strage a Hyper Cacher è stato attaccato ancora una volta l’ebraismo. Essere
ebrei, mangiare kashèr, rispettare Shabbat viene considerato un crimine,
punibile con la pena di morte.
La
risposta all’attacco alla laicità è stata profonda, ferma, diffusa. I tre
giorni di attacco alla Francia sono stati sentiti dai cittadini europei come tre
giorni di attacco all’Europa.
Espressioni
di condanna, sdegno, generici inviti al dialogo non sono sufficienti. Una nuova
forma di totalitarismo ha dichiarato guerra all’Europa e all’Islam moderato. In
Nigeria negli stessi giorni venivano uccise 2000 persone, interi villaggi sono
stati rasi al suolo.
Decidere
quale sia il vero Islam, quale Islam possa relazionarsi positivamente con il
resto del mondo e consentire al suo interno libertà e democrazia è un compito
dei musulmani, e nessuno può farlo al posto loro.
Si
parla a volte delle radici cristiane o giudaico-cristiane dell’Europa, senza
riflettere sul ruolo che per quasi due millenni hanno avuto la teologia della
sostituzione e l’insegnamento del disprezzo. Lavorare per sanare le relazioni
tra ebrei e cristiani significa affrontare una questione decisiva per la
riparazione del mondo (tiqqun olam).
Alle
vittime di questi giorni il nostro pensiero affettuoso e la nostra preghiera.
Partecipiamo commossi al dolore dei loro familiari e amici.
Marco
Cassuto Morselli, presidente dell’Amicizia ebraico-cristiana di Roma
Don
Matteo Ferrari, direttore dei Colloqui ebraico-cristiani di Camaldoli
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