mercoledì 23 marzo 2016

Le Lettere della Creazione

La lingua sacra

“Le 22 lettere Fondamentali, le incise, le plasmò, le combinò, le soppesò, le permutò e formò con esse tutto il Creato e tutto ciò che c’è da formare nel futuro” (Sefer Yetzirà).

Le lettere ebraiche oltre ad avere nome, forma, valore numerico, suono, colore e vibrazione sono un codice. Ogni singolo carattere è una fuga prospettica di sensi e significati, celati o manifesti, nuclei energetici illimitati.

Ogni segno concorre alla formazione di parole ma al contempo ogni forma significante è già di per sé un veicolo, un senso compiuto autonomo, un segno sacro, un cosmo perfetto. Per questo motivo nel corso dei secoli la Torà non è stata mai modificata ma basta che una lettera o parte di essa sia cancellata, alterata o errata per renderla pasùl, proibita.

L’estremo rispetto tributato alla lingua sacra nasce dalla convinzione che ogni suono abbia la capacità di produrre un dato effetto, tanto più temibile quando si parla senza la dovuta cautela. Il controllo di lashon harà, la mala lingua (diffamazione), è uno dei capisaldi dell’etica ebraica per gli effetti potenzialmente devastanti delle parole pronunciate con leggerezza: “Se lo shochèt (macellatore) deve esaminare il coltello prima di macellare, quanto più attentamente dobbiamo esaminare la nostra lingua prima di parlare?

Poiché ‘morte e vita sono in potere della lingua’ (Proverbi 18:21)”.

Shalom!



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